Studio Confartigianato: le guerre commerciali mettono a rischio l’export delle MPI italiane

18 marzo 2025

This is a subtitle for your new post

Studio Confartigianato


Le guerre commerciali mettono a rischio l’export delle MPI italiane 

L’intensificazione delle guerre commerciali porta ai massimi l’incertezza sugli scambi internazionali. Lo rivela lo studio di Confartigianato Imprese che registra un rallentamento nella crescita nell’area dell’euro.

Nelle previsioni della BCE di marzo il tasso di crescita del PIL mondiale (con esclusione dell’area dell’euro) è ritoccato al ribasso di 0,1 punti percentuali nel 2025 e di 0,2 punti nel 2026. Poiché l’economia dell’Eurozona ha un grado di apertura maggiore e la composizione delle sue esportazioni è orientata verso beni durevoli, le previsioni della BCE calcolano un impatto più pronunciato, con una crescita dell’export del +0,8%, in rallentamento rispetto al trend del 2024 (+0,9%) e dimezzata rispetto alle previsioni di dicembre 2024 (+1,6%). Di conseguenza si registra un ribasso della crescita del PIL reale nell’area dell’euro di 0,2 punti percentuali sia nel 2025 che nel 2026.

I rischi per l’export e il trend nei settori di MPI nei territori 

La frenata dell’export si ripercuote in particolare su Germania e Italia, le due maggiori economie manifatturiere dell’Eurozona, aggravando un bilancio dell’export che per l’Italia nel 2024 è in negativo, segnando un calo dello 0,4%. La flessione è risultata contenuta grazie alla tenuta delle vendite del made in Italy nei settori di micro e piccola impresa (MPI): alimentari, moda, mobili, legno, metalli e altre manifatture, tra cui gioielleria ed occhialeria, comparti in cui l’occupazione nelle imprese con meno di 50 addetti supera il 60%. Infatti, la diminuzione dello 0,4% dell’export totale è la combinazione di un aumento del 3,0% dell’export nei settori di MPI e di una flessione dell’1,6% nel resto della manifattura. Nel 2024 l’export nei settori di MPI sale a 176,1 miliardi di euro, pari al 9,0% del valore aggiunto.

L'analisi settoriale

Si osserva una robusta crescita per gioielleria, occhialeria e altre industrie manifatturiere, che segna un +19,6% e per i prodotti alimentari con 9,8%. Segno positivo (+0,7%) per l’export del legno, mentre sono in territorio negativo i prodotti in metallo con -2,2%, i mobili con -2,6%, e la moda con un calo del 4,5%. In quest’ultimo settore si osserva un segno positivo, in controtendenza, in Piemonte e Veneto. Il calo della domanda estera dei prodotti in metallo e del tessile, abbigliamento e pelle sono tra i fattori che connotano la grave crisi in corso della meccanica e della moda.

L’analisi territoriale

Nell’analisi per le regioni con un peso delle esportazioni nei settori di MPI sul valore aggiunto regionale superiore alla media, evidenzia una maggiore crescita dell’export in questo cluster settoriale in Toscana con +13,6%, una crescita in linea con i restanti settori. Seguono il Piemonte con +3,6% nei settori di MPI a fronte del -7,6% dei restanti settori che nel complesso determina una variazione dell’export regionale del -4,9%, Emilia-Romagna con +1,7% nei settori di MPI a fronte del -3,2% dei restanti settori che nel complesso determinano un calo del 1,0% dell’export regionale. In Friuli-Venezia Giulia la leggera flessione (-0,5%) nei settori di MPI è bilanciata dal +0,4% dei restanti settori che nel complesso determina una tenuta (+0,2%) dell’export regionale. Segno negativo diffuso in Veneto con un calo dell’1,7% nei settori di MPI a fronte del calo dell’1,9% dei restanti settori che nel complesso determina una variazione dell’export regionale del -1,8%. In Lombardia il calo dell’1,7% nei settori di MPI è bilanciato dal +1,4% dei restanti settori che nel complesso determina una variazione positiva (+0,6%) dell’export regionale. Nelle Marche si osserva un calo più contenuto (-3,9%) nei settori di MPI, a fronte del forte calo (-38,4%) dei restanti settori che nel complesso determina una flessione del 29,7% dell’export regionale.

30 ottobre 2025
Il Made in Italy vive una fase cruciale. La credibilità del sistema produttivo è sotto pressione: delocalizzazioni mascherate, subfornitura irregolare e pratiche commerciali poco trasparenti minacciano il cuore manifatturiero del Paese.
27 ottobre 2025
Pompe di calore, produzione green, gestione intelligente dell’energia, monitoraggio e automazione: la transizione energetica non è più una visione futura, ma una sfida concreta che chiama in causa la capacità di integrare competenze, tecnologie e processi.
L
24 ottobre 2025
Le notizie della settimana per le PMI Pavia a cura di Confartigianato Imprese Pavia
23 ottobre 2025
La moda italiana vive un momento di forte incertezza. Secondo l’analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato, nei primi otto mesi del 2025 la produzione del settore tessile, abbigliamento e pelli è calata del 6,6% .
22 ottobre 2025
Sabato 25 ottobre alle ore 12.00 su Rai 1 torna Linea Verde Start, il programma condotto da Federico Quaranta e realizzato in collaborazione esclusiva con Confartigianato.
22 ottobre 2025
A partire dal 1° ottobre 2025, anche i titolari e i soci delle imprese artigiane lombarde potranno usufruire delle prestazioni sanitarie integrative del fondo WILA (Welfare Integrativo Lombardo Artigianato).
21 ottobre 2025
Un mese di luci, profumi e tradizioni animerà Piazza della Vittoria dal 7 dicembre 2025 al 6 gennaio 2026 con il ritorno del Villaggio di Natale di Pavia, promosso dal Comune di Pavia – Area 10 “Cittadinanza Digitale e Semplificazione per le Imprese”.
17 ottobre 2025
La selezione settimanale delle notizie per le PMI a cura di Confartigianato Imprese Pavia
16 ottobre 2025
Dal 1° novembre 2025 entrano in vigore i nuovi adempimenti stabiliti dalla Camera di Commercio di Cremona-Mantova-Pavia per la presentazione delle pratiche al Registro delle Imprese e al REA.
16 ottobre 2025
Lodi, terra di confine e di rinascita. È qui che sabato 18 ottobre, alle 12.00 su Rai 1, farà tappa “Linea Verde Start”, il programma Rai realizzato in esclusiva con Confartigianato e condotto da Federico Quaranta.