Il lavoro che riscatta: Confartigianato in prima linea per il reinserimento sociale alla Casa di Reclusione di Opera
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Il lavoro che riscatta: Confartigianato in prima linea per il reinserimento sociale alla Casa di Reclusione di Opera
“Il lavoro apre le porte. Anche quelle del carcere”. È questo il messaggio forte e chiaro emerso dal convegno svoltosi il 17 giugno presso la Casa di Reclusione di Opera, promosso dal Difensore civico della Lombardia e Garante regionale dei detenuti Gianalberico De Vecchi, in collaborazione con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia.
Un evento che ha visto protagonista anche il Consiglio Direttivo di Confartigianato Lombardia, riunitosi proprio all’interno del carcere milanese, con la presenza del Presidente Eugenio Massetti e del Segretario generale Carlo Piccinato. Un segnale concreto dell’impegno del sistema Confartigianato a essere parte attiva di un cambiamento culturale e sociale che passa attraverso il lavoro.
Il lavoro come ponte tra carcere e società
Il convegno ha messo a confronto istituzioni, rappresentanti del sistema penitenziario, imprenditori e realtà del terzo settore, con l’obiettivo di individuare soluzioni efficaci per favorire il reinserimento dei detenuti nella società attraverso percorsi formativi e occupazionali.
In questo contesto, il Presidente Massetti ha sottolineato il ruolo strategico delle imprese artigiane:
“Perché il lavoro non è solo uno strumento economico. È dignità, responsabilità, riscatto – ha dichiarato – e le nostre imprese rappresentano un soggetto non solo economico, ma un irrinunciabile attore di coesione sociale”.
Parole che riflettono l’identità profonda del sistema Confartigianato: un tessuto diffuso di micro e piccole imprese che generano valore economico e, al tempo stesso, umano.
La solidarietà fa la differenza
L’appuntamento di Opera è stato anche occasione per un gesto simbolico ma concreto di solidarietà. Confartigianato Lombardia ha consegnato a Fra Marcello Longhi, Presidente di Opera San Francesco per i Poveri, l’annuale donazione del sistema confederale lombardo: 10.000 euro raccolti grazie alla generosità delle Associazioni territoriali, interamente devoluti alla Fondazione per sostenere i suoi progetti a favore delle persone più fragili.
“In un mondo che spesso volta lo sguardo – si legge nella dichiarazione ufficiale – abbiamo scelto di sostenere chi guarda negli occhi, ascolta e tende la mano”.
Un gesto che conferma la vocazione sociale di Confartigianato: non solo rappresentanza, ma partecipazione attiva alla costruzione di una comunità più giusta, umana e solidale.







