Obbligo PEC amministratori: nuove regole e sanzioni più severe con il decreto 159/2025
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Obbligo PEC amministratori: nuove regole e sanzioni più severe con il decreto 159/2025
Resta fissato al 31 dicembre 2025 il termine per la comunicazione del domicilio digitale degli amministratori al Registro Imprese, ma cambiano i soggetti obbligati.
Si fa più chiaro il quadro sull’obbligo di comunicazione della PEC degli amministratori delle società, introdotto dalla legge 207/2024 e oggetto di proroga estiva.
Dopo la proroga annunciata dal MIMIT lo scorso giugno, il
decreto-legge 159/2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 31 ottobre, conferma
il termine del 31 dicembre 2025 per adempiere all’obbligo, ma introduce modifiche rilevanti:
- l’obbligo non riguarda più tutti gli amministratori, ma solo l’amministratore unico, l’amministratore delegato o, in assenza di questi, il presidente del CdA;
- la PEC dell’amministratore non può coincidere con quella della società, superando una prassi che aveva generato confusione tra le Camere di Commercio;
- in caso di mancata comunicazione entro i termini, è prevista la sanzione amministrativa raddoppiata, come stabilito dall’art. 2630 del Codice civile.
Confartigianato segnala che la scadenza di fine anno rende l’adempimento particolarmente gravoso e, per questo motivo, durante l’iter parlamentare di conversione del decreto – da completarsi entro il 30 dicembre – proporrà una proroga del termine per consentire alle imprese di adeguarsi senza penalizzazioni.
Il domicilio digitale resta comunque uno strumento chiave di trasparenza e tracciabilità nei rapporti tra imprese e pubblica amministrazione: un adempimento obbligatorio, ma anche un elemento di fiducia e semplificazione nel sistema produttivo.














