Autotrasporto in allarme: il DDL Bilancio mette a rischio la compensazione dei crediti d’accisa
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Autotrasporto in allarme: il DDL Bilancio mette a rischio la compensazione dei crediti d’accisa
Il comparto dell’autotrasporto vive una fase di forte incertezza. La disposizione contenuta nell’articolo 26 del DDL Bilancio 2026 rischia infatti di generare un impatto immediato sulla liquidità delle imprese artigiane, mettendo in discussione un meccanismo — la compensazione dei crediti d’imposta — che da anni permette al settore di gestire con maggiore efficienza i propri oneri contributivi.
Cosa prevede la norma contestata
La misura, così come formulata, eliminerebbe dal 1° luglio 2026 la possibilità di compensare i crediti d’imposta con debiti previdenziali e contributivi. Una modifica che toccherebbe direttamente anche il credito d’accisa sul gasolio utilizzato dalle imprese dell’autotrasporto, una voce economica strategica per la sostenibilità dei bilanci aziendali.
Secondo le stime diffuse da Confartigianato Trasporti e CNA Fita, lo stop alla compensazione potrebbe bloccare circa 1,8 miliardi di euro di crediti relativi alle accise. Per una piccola impresa artigiana del trasporto merci il contraccolpo sarebbe concreto: la perdita stimata supera in media 56.000 euro l’anno di liquidità non più immediatamente disponibile.
L’impatto sulle piccole imprese artigiane
La norma sposterebbe sulle imprese un onere finanziario significativo. Le aziende oneste, che legittimamente maturano il credito d’accisa, sarebbero obbligate a:
- versare integralmente e in tempi brevi i contributi previdenziali, senza poter utilizzare la compensazione;
- attendere mesi per il rimborso in denaro dei crediti maturati, con un evidente rallentamento dei flussi finanziari;
- far fronte a una potenziale crisi di liquidità, particolarmente gravosa per chi opera in un settore dove carburante, manutenzione e personale rappresentano costi continui e difficilmente comprimibili.
Il risultato? Una misura pensata per contrastare le frodi finirebbe per colpire soprattutto le imprese regolari, proprio quelle che sostengono ogni giorno la filiera logistica del Paese.
La posizione di Confartigianato Trasporti
Confartigianato Trasporti e CNA Fita hanno espresso una posizione netta: la disposizione va ritirata oppure modificata introducendo una deroga specifica per il credito d’accisa sul gasolio professionale.
Le associazioni accolgono positivamente l’apertura del Ministro dell’Economia e del Viceministro, che si sono detti disponibili a rivedere il testo. Tuttavia, il messaggio resta chiaro: non si può scaricare sulle realtà artigiane la mancanza di liquidità dello Stato né utilizzare un provvedimento “anti-frode” per limitare strumenti essenziali a chi opera nella piena legalità.













