CQC, novità dal 24 luglio: via libera alla guida dei bus già a 18 anni
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CQC, novità dal 24 luglio: via libera alla guida dei bus già a 18 anni
Aggiornate le procedure informatiche per recepire le deroghe anagrafiche introdotte dalla Legge 177/2024. Confartigianato: “Un’opportunità concreta per affrontare la carenza di autisti nel settore”
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha ufficializzato, con la circolare n. 20679 del 18 luglio 2025, l’operatività delle nuove disposizioni relative alla Carta di Qualificazione del Conducente (CQC) per il trasporto di persone, in attuazione dell’art. 18 del D.Lgs. 286/2005 come modificato dalla Legge 177/2024. Una novità destinata ad avere impatto concreto sulla vita delle imprese di trasporto pubblico e privato, in particolare sul fronte dell’occupazione giovanile e del ricambio generazionale.
Cosa cambia
Dal 24 luglio 2025, sarà pienamente operativo l’aggiornamento del sistema informatico del CED della Motorizzazione, che permetterà l’applicazione delle nuove soglie di età minima per la guida dei veicoli adibiti al trasporto di persone, a condizione del possesso della CQC ottenuta con corso ordinario di 280 ore e relativo esame.
Nello specifico:
- I titolari di patenti D e DE, che guidano autobus (anche con rimorchi non leggeri) in servizi di linea fino a 50 km, e i titolari di patenti D1 e D1E (minibus da 8 a 16 posti) potranno guidare già a 18 anni, se in possesso di CQC completa.
- Per la guida di autobus e simili senza passeggeri, il limite scende a 18 anni anche per i veicoli di categoria D e DE.
- Per gli stessi veicoli con passeggeri, è comunque possibile guidare già dai 20 anni, sempre a condizione di possedere la CQC conseguita con corso completo.
Implicazioni per le imprese
Questa modifica è stata accolta con favore da Confartigianato Auto-Bus Operator, che ha diffuso prontamente la notizia alle federazioni regionali e territoriali, sottolineando l’importanza del provvedimento per combattere la cronica carenza di conducenti qualificati che affligge il settore trasporti.
L’abbassamento dei limiti anagrafici può infatti rappresentare una leva per attrarre giovani in un comparto spesso percepito come poco accessibile, e al tempo stesso garantire maggior flessibilità operativa alle imprese.
La strada è tracciata
Il passo compiuto dal Ministero, tramite l’adeguamento delle procedure del Centro di Elaborazione Dati, sancisce di fatto l’avvio operativo di una riforma che promette di ridare slancio al trasporto persone in Italia. Un’azione concreta, che coniuga l’adeguamento normativo europeo con le esigenze del mercato nazionale.
Per ulteriori informazioni operative le imprese interessate possono consultare la circolare completa del MIT.



