Dazi USA, un rischio da 17,9 miliardi

15 luglio 2025

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Dazi USA, un rischio da 17,9 miliardi


L’appello delle PMI italiane per una risposta condivisa

Il rinvio al 1° agosto dell’Ordine Esecutivo con cui la Casa Bianca ha previsto l’applicazione di nuovi dazi apre una finestra diplomatica, ma non allenta la tensione. Le misure annunciate dal Presidente Donald Trump, che spaziano dal 25% al 40% a seconda dei paesi coinvolti, potrebbero colpire duramente anche l’export italiano verso gli Stati Uniti, in particolare quello legato al sistema delle micro e piccole imprese (MPI).

Export delle MPI: un valore da 17,9 miliardi sotto pressione

A lanciare l’allarme è Confartigianato, che nel suo 34° report congiunturale quantifica in 17,9 miliardi di euro – pari allo 0,9% del PIL – il valore delle esportazioni nei settori tipici delle MPI, come alimentare, moda, legno-arredo, metallo, gioielleria e occhialeria. Nonostante una tenuta complessiva nel primo trimestre 2025 (+1%), si segnalano forti criticità in comparti chiave: -9,7% per le altre manifatture, -6,8% per i prodotti in metallo e -2% per i mobili.

Cambio euro-dollaro e settori in controtendenza

Ad aggravare la situazione c’è il deprezzamento del dollaro sull’euro, che nei primi sei mesi dell’anno ha segnato un -11,2%, penalizzando la competitività del made in Italy oltreoceano. A fare da contraltare, la resilienza dell’alimentare (+9,3%) e della moda (+3,6%) e un balzo eccezionale del settore farmaceutico (+74,5%), che però non rientra tra i comparti dominati dalle micro e piccole imprese.

Granelli (Confartigianato): servono dialogo e visione strategica

Il Presidente di Confartigianato Imprese Marco Granelli è intervenuto per sottolineare la necessità di mantenere aperto il dialogo tra Stati Uniti e Unione Europea, al fine di scongiurare un’escalation protezionistica che rischierebbe di colpire in modo sproporzionato le micro e piccole imprese italiane, in particolare nei territori più esposti come Toscana, Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna. Granelli ha ribadito come sia «indispensabile una strategia condivisa che rafforzi la competitività internazionale del nostro sistema produttivo, attraverso incentivi all’innovazione, investimenti infrastrutturali ed energetici e strumenti per la diversificazione dei mercati». Un appello chiaro alla politica affinché accompagni le imprese in una fase di forte incertezza globale, valorizzando qualità, flessibilità e radicamento territoriale del made in Italy.

L’analisi territoriale dell’Ufficio Studi di Confartigianato

L’analisi territoriale condotta dall’Ufficio Studi di Confartigianato ha evidenziato che le province italiane più esposte sui mercati statunitensi nei settori delle micro e piccole imprese sono quelle con una forte vocazione manifatturiera e specializzazioni produttive ben definite. Tra queste spiccano Belluno, dove l’export verso gli USA nei settori di MPI rappresenta il 10,8% del PIL provinciale grazie all’occhialeria; Arezzo con il 4,8%, trainata dalla gioielleria; Firenze con il 3,6%, dominata dalla moda; e Parma con l’1,7%, fortemente orientata sull’agroalimentare. In queste aree, un inasprimento dei dazi avrebbe ricadute significative non solo sulle imprese esportatrici, ma sull’intero sistema economico locale. Una fotografia chiara della vulnerabilità del tessuto produttivo italiano rispetto a shock esterni, che rende urgente un intervento strategico a livello nazionale e europeo per difendere e rilanciare il made in Italy sui mercati globali.

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