DIRETTIVA CASE GREEN: PER CONFARTIGIANATO L’OPPORTUNITA’ PER VALORIZZARE IL PATRIMONIO DI EDILIZIA RESIDENZIALE

20 marzo 2024

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DIRETTIVA CASE GREEN

PER CONFARTIGIANATO E' L’OPPORTUNITA’ PER VALORIZZARE IL PATRIMONIO DI EDILIZIA RESIDENZIALE 

Il 12 marzo scorso è stata approvata dal Parlamento europeo la Direttiva sull’efficienza energetica degli edifici (Energy performance of building directive - Epbd) meglio nota con il termine di “Case Green" che si propone l’obiettivo di ridurre i consumi energetici degli edifici, ritenuti responsabili del 36% delle emissioni di gas ad effetto serra. In altre parole vuol dire costruire in futuro ma anche ristrutturare edifici che avranno un basso consumo di energia, nessuna emissione di carbonio da combustibili fossili ed emissioni molto basse dei gas a effetto serra.

Le scadenze sono già state definite: entro il 2050 il patrimonio edilizio degli stati membri dovrà essere a emissioni zero ma nel frattempo dovranno essere raggiunti obiettivi intermedi, uno fra tutti il taglio del 16% dei consumi medi del patrimonio residenziale, avendo come punto di partenza l'anno 2020,  da conseguire entro il 2030.

Su come raggiungere questi obiettivi, molto dipenderà dalla capacità degli Stati membri e in particolare del nostro Paese, di introdurre incentivi finanziari efficaci poiché la Direttiva Epdb non potrà limitare la libertà dei proprietari degli immobili di utilizzare il bene (vendere o affittare) anche in caso di mancata ristrutturazione.

Lo studio di Confartigianato sul patrimonio immobiliare italiano

In Europa il 40% dei consumi finali di energia e il 36% delle emissioni di gas a effetto serra è rappresentato dagli edifici. La transizione green degli edifici richiederà investimenti privati e adeguate politiche pubbliche di accompagnamento, a fronte di un patrimonio abitativo che per i tre quarti (72%) è costruito prima del 1980. Sul fronte dell’efficienza energetica, a marzo 2024 in Italia il 30,7% degli immobili residenziali sono collocati nella classe energetica meno efficiente (classe G) e il 23,4% nella adiacente classe F: più della metà (54,1%) delle abitazioni residenziali sono in condizioni di grave inefficienza energetica. Di conseguenza, su uno stock di 35,3 milioni di abitazioni, ben 19,1 milioni sono in condizioni di bassa efficienza energetica. Si tratta di programmare un intervento molto esteso, considerando che gli straordinari investimenti del Superbonus hanno consentito interventi su 122mila condomini e 359 mila edifici unifamiliari o indipendenti.

Il commento del Presidente di Confartigianato nazionale Marco Granelli

Sul tema è intervenuto il Presidente di Confartigianato Marco Granelli sottolineando che il nostro paese ha dimostrato, con l’esperienza del sistema degli eco bonus, una buona capacità di intervento per la messa in efficienza degli edifici. “Partiamo da una condizione certamente più avanzata rispetto ad altri Stati europei, ma l’ambizione della nuova direttiva sulla efficienza energetica pone certamente delle sfide impegnative che possono essere affrontate soltanto attraverso una adeguata politica nazionale ed europea tesa a valorizzare il nostro patrimonio di edilizia residenziale. Gli investimenti green sulle case hanno un ritorno positivo non soltanto in termini di risparmio energetico, ma anche per quanto concerne il valore economico degli immobili e le condizioni di miglior comfort nelle abitazioni”. “Gli obiettivi di riduzione dei consumi del 16% al 2023 e il target di emissioni zero al 2050 – ha aggiunto Granelli – appaiono molto ambiziosi. Per raggiungerli le regole fiscali europee dovrebbero tenere conto degli interventi degli Stati per favorire l’efficienza energetica degli edifici, altrimenti un ciclo di politica fiscale restrittiva potrebbe compromettere il raggiungimento degli obiettivi europei in chiave green. Ma ancor di più appare necessario un intervento europeo sullo schema di NextGenerationEU. In sostanza, un sistema di incentivi stabili nel tempo è necessario per dare certezza alle famiglie e alle imprese. Dobbiamo passare dall’era disordinata del superbonus a quella ordinata del ‘climabonus". 

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