Imprese culturali e creative: nasce la sezione speciale del Registro Imprese. Un nuovo riconoscimento per chi trasforma cultura e ingegno in valore economico
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Imprese culturali e creative: nasce la sezione speciale del Registro Imprese
Un nuovo riconoscimento per chi trasforma cultura e ingegno in valore economico
Con l’entrata in vigore della Legge Made in Italy n. 206/2023, il sistema produttivo italiano si arricchisce di un nuovo strumento di riconoscimento e valorizzazione: la qualifica di Impresa culturale e creativa (ICC). Un tassello importante per dare identità, visibilità e opportunità a un settore che rappresenta una componente fondamentale dell’economia e dell’immaginario nazionale, dove arte, innovazione e artigianato si incontrano.
Dal 30 settembre 2025, le imprese e gli enti che operano stabilmente nei settori della cultura e della creatività possono iscriversi nella sezione speciale del Registro delle imprese, istituita presso le Camere di Commercio. L’iscrizione consente di utilizzare la dicitura “Impresa culturale e creativa” o l’acronimo “ICC” nella denominazione sociale e di accedere a iniziative, bandi e misure dedicate alla crescita e all’internazionalizzazione del comparto.
Requisiti e ambiti di attività
Possono ottenere la qualifica di ICC
enti, lavoratori autonomi, imprese sociali, start up innovative e soggetti del Terzo settore che svolgono in forma di impresa attività di
ideazione, produzione, diffusione, conservazione o valorizzazione di beni, prodotti e servizi culturali.
Tra i settori ammessi figurano
architettura, design, audiovisivo, artigianato artistico, fotografia, musica, moda, editoria, spettacolo dal vivo e restauro del patrimonio culturale.
L’iscrizione avviene tramite procedura telematica, secondo le specifiche tecniche definite dal
Ministero delle Imprese e del Made in Italy e illustrate nel
Manuale operativo Unioncamere.
Le Camere di commercio verificano la corrispondenza dei
codici ATECO e la sussistenza dei requisiti di stabilità e continuità dell’attività. La qualifica può essere revocata in caso di perdita dei requisiti o di inattività.
L’albo delle imprese di interesse nazionale
Accanto alla sezione speciale, il
Ministero della Cultura ha istituito l’Albo delle imprese culturali e creative di interesse nazionale, destinato a riconoscere le realtà che, per storia e prestigio, rappresentano eccellenze del made in Italy culturale.
Possono accedervi le imprese ICC attive da almeno cinque anni che contribuiscono alla
crescita civile, culturale ed economica del Paese o che valorizzano il territorio attraverso la propria attività.
Un ecosistema da valorizzare
Con questa riforma si compie un passo decisivo nel percorso di
riconoscimento economico della cultura come impresa, capace di generare occupazione qualificata e innovazione.
L’iscrizione nella sezione speciale non è solo un atto formale, ma un’opportunità per costruire un
ecosistema produttivo più consapevole, dove la creatività diventa motore di sviluppo, e dove il valore culturale si traduce in competitività e sostenibilità per il Paese.

